“Il commercio elettronico è l’unico settore che registra una crescita a due cifre e le previsioni ci indicano che continuerà a crescere in questa direzione” E’ con questa premessa che inizia il report di Casaleggio & Associati sul rapporto e-commerce in Italia 2018.
Ma le cose stanno veramente così?
Noi, come società di consulenza per lo sviluppo per l’Innovazione Tecnologica delle PMI, leggiamo sempre con molta attenzione questi report dal momento che ne siamo direttamente coinvolti essendo Partner commerciali con e per alcuni nostri clienti nel settore di riferimento.
Il commercio elettronico vede rispettivamente Cina e Stati Uniti come leader indiscussi nella classifica planetaria con un valore di mercato del 69% e una larga fetta di questo mercato è coperta da Alibaba (in Cina e paesi asiatici) e da Amazon nel Nord America ed Europa.
Un elemento che colpisce nella lettura del rapporto è che, e a nostro avviso dovrebbe far riflettere, che questi marketplace (ci piace descriverli come i “centri commerciali on-line”) nonostante l’enorme volume di fatturato che riescono a generare, stanno iniziando ad investire in quello che non sono mai stati e cioè nel Retail Off-line e nell’acquisizione di catene Food!
Si proprio così, proprio i colossi che non hanno negozi fisici, si stanno non convertendo ma entrando nel mercato a cui si sono voluti inizialmente mostrare come alternativa di riferimento (in molti casi riuscendoci!).
Questo a nostro modo di vedere è un elemento degno di nota e di grande attenzione per il futuro prossimo: trasformazione degli shop tradizionali + integrazione online e offline; esempi di nota, si legge sul rapporto, sono stati Zara click and collect e Amazon go.
In Europa il fenomeno del commercio elettronico continua ad avere numeri in grande crescita (attestati intorno al 14% di crescita annua costante e prevista almeno fino al 2021); gli elementi principali da evidenziare sono sostanzialmente 2:
- crescite molto spinte di Olanda e Italia e di alcuni paesi dell’Est
- utilizzo degli smartphone per accesso al web che sta superando sempre più i dispositivi fissi.
L’Europa però ha dei limiti strutturali, legali e burocratici che ne frenano la crescita e lo si evince dal fatto che se da un lato il 77% delle Aziende possiede un sito web istituzionale, di queste solo una piccola parte (meno del 20%) offre servizi di vendita on-line.
Come dicevamo prima uno degli aspetti che maggiormente frena questa espansione è l’aspetto normativo, con la normativa sull’IVA per le vendite intra comunitarie. Entro il 2021, dovrebbero entrare in vigore delle normative fiscali, secondo le quali la registrazione dell’IVA in ciascuno Stato europeo, dovrebbe modificarsi a favore di un modello secondo il quale ci sarà unica registrazione e tassa da pagare direttamente all’EU.
Questa riforma dovrebbe garantire una grande agevolazione a favore delle Aziende e un aumento degli introiti verso gli Stati membri…chi vivrà vedrà, siamo e saremo spettatori di questa evoluzione.
Da lato nostro possiamo solo confermare le limitazioni di vendite online che esistono in questo momento con delle soglie (barriere economiche) in base alle vendite da Stato a Stato che variano a seconda dei paesi.
Veniamo alla situazione italiana, i numeri fanno sorridere (non in senso ironico ma realmente positivo) e fanno ben sperare. La crescita è costante e continua con dei settori merceologici che la fanno da padrone (sport e tempo libero) che si attestano intorno al 70%; una nota dolente di questi numeri è dovuta al fatto che una grossa fetta di queste categorie, sono influenzati dalla spesa sostenuta dai consumatori per i giochi online!?!?
Questi numeri e queste prospettive dovrebbero lasciar sereni aziende che investono nel settore, anche perché i comportamenti messi in essere dai colossi quali Amazon e Alibaba, mettono fortemente in discussione l’approccio del “Death by Amazon”. Ci dobbiamo chiedere, come mai questi colossi entrano nel mercato dell’offline?
La risposta fornita dai nostri Partner con cui collaboriamo quotidianamente, è data dal fatto che l’acquisto “impersonale” che viene fatto on-line ha quasi sempre dei vantaggi (prezzi, consegne a domicilio, disponibilità, tempistiche, comodità) ma non riuscirà MAI a dare al Cliente finale l’esperienza d’acquisto. Per riuscire a competere e stare sul mercato, l’entrare in un negozio deve diventare sempre più un “generatore di esperienze di acquisto” dove si è accolti, consigliati, coinvolti.
Questo fenomeno è paragonabile a nostro avviso come la lettura del quotidiano online vs quotidiano cartaceo: le notizie sono le stesse, anzi sul cartaceo sono obsolete, ma la lettura di un quotidiano cartaceo presuppone un momento “tutto per noi” dedicato alla lettura, magari seduto, concentrato, con l’odore della carta stampata che inebria la lettura, con le dita che rimangono talvolta sporche di inchiostro…insomma una esperienza di lettura romantica rispetto ad una lettura più aggiornata ma imprigionata in uno schermo.
A noi piace pensare che il mondo sta cambiando e che la tecnologie ricoprono un ruolo determinante nel cambiamento della nostra società, ma il successo non esiste solo e soltanto sulla battaglia del prezzo ma in un insieme di fattori che noi stessi stiamo vivendo in prima persona:
Customer Relationship Management e strategie cross-line dove i negozi fisici e negozi online non sono concorrenti e antagonisti ma divengono sodali.
Questa per noi e per i nostri Clienti è la visione vincente per il futuro prossimo.