ovvero la produttività dei pesci rossi

Prendo spunto da una trasmissione di inchiesta andata in onda in questi giorni, per fare delle riflessioni su come noi esseri umani ci poniamo nei confronti della tecnologia e di quanto l’immanenza della stessa ci renda inconsapevolmente dipendenti da essa.

Computer, tablet e smartphone ci hanno resi schiavi e vittime; le informazioni che vengono fuori dall’inchiesta è che tutta questa tecnologia ci ha messo in una condizione di essere alla stregua dei pesci rossi (che notoriamente per concentrazione non sono dei fulmini)! Ahimè!

Ma realmente siamo arrivati a questo punto? Effettivamente i termini di attenzione e di socializzazione si sono ridotti ai minimi termini; questo lo si era capito benissimo anche andando in una metropolitana di una qualsiasi città, dove i quotidiani gratuiti o le conversazioni sono stati AZZERATI. Tutti a testa china a giocare, leggere news, chattare, pubblicare sui social…..Incredibile ma vero.

Iperconnettività homo domoticusMi viene in mente la canzone “Another Brick In The Wall”, nel passaggio “We don’t need no thought control.” Molto attuale, ma forse il problema è che senza troppe imposizioni oggi abbiamo perso il controllo del pensiero. Non siamo più liberi di farlo, siamo dipendenti dalla iperconnettività.

Capacità di attenzione sul luogo di lavoro intorno ai 40’’, dicono gli studi del servizio, e senza entrare nel merito etico, sociale e medico,  il problema diventa anche economico per le aziende.

 

Il solo fatto di avere uno smartphone sulla stessa scrivania del posto di lavoro, rende la produttività bassa, dal momento che la capacità di attenzione e concentrazione così bassa ci porta a distrarsi e a durare un enorme fatica per ricollegarsi al punto di sospensione.

Ma a chi giova tutto ciò?

Di certo non alla nostra salute.

Non è un caso comunque che il tema produttività sia tema sensibile anche per  alcune software hose stanno rispondendo con soluzioni per andare incontro anche a queste cattive abitudini; una prestigiosa software house come Salesforce sta finalizzando gli sviluppi un avanzato sistema di interconnessione vocale tra software e utente: si chiama “Einstein Voice” vuole rendere possibile interrogare la piattaforma di Crm con il linguaggio naturale.

Questo nuovo tool vocale, a cui gli internauti stanno sempre più dedicando attenzione e tempo, si avvicina sempre più a piattaforma interattiva, social e meno a strumento da tastiera…e secondo me il tema iperconnettività è stato un bello stimolo…

Oppure le tecniche con cui le aziende che hanno profilato i loro clienti conoscendo sempre più usi, costumi e abitudini, lo hanno reso sempre più un Homo Domoticus che “pensa meno e pensa semplice” e che tramite i social network (definiti come macchine diaboliche) lo rendono dipendente

Il tema comunque è quello che gli esseri umani non sono multitasking e la tecnologia sta cambiando il nostro cervello, la nostra umanità, il nostro modo di essere, di pensare e comunicare.

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